C’era una volta un’azienda: lo storytelling digitale come strumento di vendita.
C’ERA UNA VOLTA UN’AZIENDA: LO STORYTELLING DIGITALE COME STRUMENTO DI VENDITA.
Storytelling: l’arte di raccontare storie. Una leva potentissima nel mondo del marketing e della comunicazione, eppure troppo spesso sottovalutata. Ma quali sono i vantaggi? Indaghiamoli insieme:
Il racconto ha accompagnato l’esistenza dell’uomo sin dalla notte dei tempi: marchio memoriale, elemento di connessione emotivo e driver valoriale. Che una buona narrazione possa facilmente toccare le corde emozionali è chiaro a tutti. Ma che quelle stesse corde assurgano a strumento di vendita, è ancora un tabù che allontana le piccole realtà imprenditoriali dalle possibilità di far crescere il valore percepito del proprio Brand, soprattutto nell’experience digitale.
Delineare una strategia comunicativa che incorpori il digital maketing storytelling significa non solo comunicare ai tuoi consumatori -effettivi e potenziali- il temperamento, l’identità e il valore aggiunto dei propri servizi e/o prodotti offerti, ma vuol dire anche concedere al cliente la possibilità di identificarsi e abbracciare i valore della tua azienda: questo si traduce in un posizionamento chiaro, riconoscibile e coerente.
Dunque l’emozione rappresenta al contempo il punto di partenza e il traguardo di un percorso che accompagna il cliente e lo accoglie a 360 gradi: fare storytelling difatti, non significa raccontare esclusivamente la propria storia, bensì raccontare una storia che possa essere percepita dal cliente come, in parte, anche sua.
La ricetta (digital) per un buon storytelling
Quali sono i cardini fondamentali per implementare una buona strategia di storytelling online?
1) Definire gli obiettivi: stabilire la finalità della mia narrazione aiuterà a comprendere meglio quale sia la strategia comunicativa più efficace;
2) Individuare il mio pubblico: comprendere a chi sto parlando è indispensabile per capire COME e DOVE veicolare la mia narrazione;
3) Story-listening: come precedentemente detto, il racconto della propria storia non può e non deve essere fine a sè stesso. E’ fondamentale che la storia racconti non solo l’identità aziendale ma che rispecchi i valori del nostro pubblico di riferimento. Dunque l’ascolto delle storie che gravitano internamente e esternamente all’azienda è un postulato imprescindibile dall’azione del raccontare;
4) Definire i touch point: Una volta ideato il contenuto, occorre comprendere dove questo verrà veicolato. Una scelta che ricade sia sui canali da presidiare (online e offline), sia sui media più adatti ad ospitare il nostro racconto (sito aziendale, canali social, blog ecc);
5) Monitoraggio: Al di là della qualità della narrazione, è importante non trascurare la componente quantitativa digitale. Occorre monitorare i KPI (kei performer indicator), che analizzano i risultati in termini quantitativi, per comprendere se il nostro storytelling risulti efficace.
Lo storytelling digitale dunque è uno strumento estremamente interessante che, soprattutto volgendo lo sguardo alla realtà delle PMI (Piccole e Medie Imprese), è potenzialmente in grado di supplire alla mancanza di budget elevati da investire in una proposta pubblicitaria più aggressiva.
E’ proprio dietro quelle Piccole e Medie Imprese che spesso si nasconde un sostrato culturale, emotivo e imprenditoriale estremamente florido che ben si adatta alla strategia del racconto digitale. Occorre dunque sradicare il luogo comune che lo vede un monopolio esclusivo dei grandi Brand, e volgere lo sguardo alle possibilità che le emozioni concedono.
D’altronde, come affermava Antonio Damasio: “Non siamo macchine pensanti che si emozionano, ma macchine emotive che pensano”.